SOTTO L'INFLUSSO DI TERENCE MALICK, IL REGISTA COSTRUISCE UN'OPERA AMBIZIOSA

THE BOOK OF VISION

THE BOOK OF VISION

95 min | Drammatico | Gran Bretagna

Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.

Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.

La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.


Regia

Carlo S. Hintermann

Attori

Charles Dance Lotte Verbeek Sverrir Gudnason Isolda Dychauk Filippo Nigro Vera Graziadei Marco Quaglia Douglas Dean Justin Korovkin Rocco Gottlieb Giselda Volodi

Genere

Drammatico

Durata

95 min.

Nazione

Gran Bretagna

Tipo

Film

Classificazione

Per Tutti

Trama

Colpita da una grave malattia, la giovane dottoressa Eva abbandona la carriera per dedicarsi alla ricerca e alla storia della medicina. Con l'aiuto del tutor universitario Henry, del quale s'innamora ricambiata, entra in possesso del Book of Vision, un'opera scritta nel XVIII secolo dal medico prussiano Johan Anmuth. Nel manoscritto Eva trova i sentimenti, le paure e i sogni di migliaia di pazienti ed entra poco alla volta in relazione con la storia di Anmuth, convinto assertore di un metodo a metà tra razionalismo e animismo e per questo fatto internare dal principe per cui lavorava. L'unione di passato e presente aiuta Eva a comprendere la natura del suo male e a sfidare i limiti della medicina moderna per guarire il suo corpo.

Note

Viaggio visionario fra i secoli, saggio sui limiti della coscienza, riflessione filosofica sulla capacità del cinema di rappresentare gli stati fisici e mentali, The Book of Vision è un'opera ambiziosa profondamente influenzata da Terence Malick, qui produttore esecutivo.

The Book Vision nasce da un'illusione, forse una speranza, che da La sottile linea rossa in poi, e più ancora da The Tree of Life, caratterizza il cinema di Malick: l'illusione, cioè, di scalfire con il cinema la superficie delle cose; di penetrare la realtà degli oggetti, degli elementi e dei corpi per raggiungerne il lato metafisico, la dimensione che supera la divisione fra passato e presente, vita e morte, carne e spirito.

Carlo Hintermann, che nel 2002 con Luciano Barcaroli e Gerardo Panichi a Malick ha dedicato un film, Rosy-Fingered Dawn: a Film on Terrence Malick, e di Malick è stato assistente sul set di The Tree of Life, nel suo primo lavoro di finzione, presentato lo scorso anno in apertura della Settimana internazionale della Critica di Venezia, non nasconde il suo modello e riprende una pratica di cinema consolidata.


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