JASMINE TRINCA SI SPINGE VERSO UNA RIFLESSIONE SULLE TRAPPOLE DEL PROCESSO CREATIVO
SIMPLE WOMEN
85 min | Drammatico | Italia, Romania
Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.
Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Maria Chiara Malta
Attori
Jasmine Trinca Elina Löwensohn Anna Malvica Francesco Acquaroli Gea Dall'Orto Mirella Mazzeranghi Betti Pedrazzi Thomas Bradley
Genere
Drammatico
Durata
85 min.
Nazione
Italia, Romania
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
Roma, 1989. La piccola Federica festeggia il Natale insieme al padre, le tre zie e i cugini, che la reputano un po' strana. Intanto in tv passano le immagini sconvolgenti della fucilazione di Ceausescu e della moglie in seguito al colpo di Stato in Romania: diretta catodica di un passaggio storico cruento, troppo realistico per la bambina, che infatti cade in preda ad un attacco epilettico. La stessa cosa accade, ma nella finzione, al personaggio di Elina Löwensohn in Simple Men di Hal Hartley (1992), film che Federica, che con un rapido passaggio ritroviamo adolescente, conosce a memoria avendolo visto ripetutamente al cinema, per riviverne, come in una scena primaria, le sue convulsioni. A diversi anni di distanza da quel film indipendente, una donna adulta che conserva l'immagine di ragazzina impacciata, oggi regista di documentari a tema religioso, Federica riconosce per strada, non lontano dal Vaticano, proprio quell'attrice di origine rumena che nel frattempo ha lavorato, tra gli altri, con Julian Schnabel, Michael Almereyda, Steven Spielberg. Dato che la sua fascinazione per Elina è rimasta intatta, Federica le propone di girare un film sulla sua vita, che prenda le mosse dalla Romania: un percorso quasi da favola, dalla Bucarest di era comunista al glamour del cinema statunitense.
Elina, una carriera in curva discendente e come unica alternativa una serie di lupi mannari, dopo alcune resistenze accetta. Ma il primo giorno di riprese uno specchio si rompe sul set, anticipando alcuni intralci e insicurezze ma soprattutto un gioco di rifrazioni e aspettative deluse tra la regista e la sua iconica attrice protagonista.
Note
Già regista del documentario Armando e la politica, misto di animazione e ricostruzione finzionale, Chiara Malta, classe 1977, torna con un film scritto insieme a Sébastien Laudenbach e Marco Pettenello, che dal titolo rende omaggio alla pellicola di Hartley e per antifrasi mette una di fronte all'altra due donne per niente semplici.
Una fantasia, genere in cui il cinema italiano ha raramente il coraggio di avventurarsi, che si muove nei territori fragili, illusori, della proiezione, dell'immedesimazione e del rapporto delicatissimo, fondativo del cinema, tra chi mette in scena e "regala" un ruolo e chi se lo carica sulle spalle, in un'esplorazione sempre incerta e destabilizzante.
Tra ossessioni spettatoriali e cinema nel suo dispiegarsi, la vera novità è Jasmine Trinca, sorta di alter ego della regista, in un'inedita versione goffa e antiseduttiva, che lavora sullo stupore quasi infantile di un'artista in cerca del proprio linguaggio.