IL COMMOVENTE RITRATTO DI UNA GENERAZIONE CHE MUCCINO SA METTERE A FUOCO

GLI ANNI PIÙ BELLI

GLI ANNI PIÙ BELLI

129 min | Commedia | Italia

Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.

Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.

La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.


Regia

Gabriele Muccino.

Attori

Pierfrancesco Favino Micaela Ramazzotti Kim Rossi Stuart Claudio Santamaria Francesco Centorame Andrea Pittorino Matteo De Buono Alma Noce Nicoletta Romanoff Emma Marrone Gennaro Apicella Paola Sotgiu Francesco Acquaroli Elisa Visari Ilan Muccino Fabrizio Nardi (II) Titti Nuzzolese

Genere

Commedia

Durata

129 min.

Nazione

Italia

Tipo

Film

Classificazione

Per Tutti

Trama

Roma, primi anni Ottanta. Giulio, Paolo e Riccardo hanno 16 anni e tutta la vita davanti. Giulio e Paolo sono già amici, Riccardo lo diventa dopo una turbolenta manifestazione studentesca, guadagnandosi il soprannome di Sopravvissuto. Al loro trio si unisce Gemma, la ragazza di cui Paolo è perdutamente innamorato. In realtà tutti e quattro dovranno sopravvivere a parecchi eventi, sia personali che storici: fra i secondi ci sono la caduta del muro di Berlino, Mani Pulite, la "discesa in campo" di Berlusconi e il crollo delle Torri Gemelle, per citarne solo qualcuno. E dovranno imparare che ciò che conta veramente sono "le cose che ci fanno stare bene" e che certi amori - così come certe amicizie - "fanno giri immensi e poi ritornano".

Note

Con Pierfrancesco Favino, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria, il film prende quota e trova un'identità che si smarca gradualmente dai cliché, rivelando un'onestà artistica credibile. Il merito è certamente degli attori, che trovano la loro misura anche all'interno dello stile dominante, ma anche di una regia che riesce a contenere i propri "difetti fatali", anche facendo leva su professionalità ben definite come Eloi Mori alla fotografia, Patrizia Chericoni ai costumi o Tonino Zera alle scenografie. Particolarmente notevole è il lavoro di montaggio di Claudio Di Mauro, specialmente nella scena del ristorante vicina alla conclusione, che destruttura magnificamente il meccanismo del campo e controcampo, e in quella dove Gemma, nelle sue varie incarnazioni, sale di corsa le scale, una delle più belle del film.


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