tratta dal romanzo di Goliarda Sapienza
L’ARTE DELLA GIOIA PARTE 2
162 min | Drammatico | Italia
Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.
Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Valeria Golino
Attori
Tecla Insolia Jasmine Trinca Valeria Bruni Tedeschi Guido Caprino Alma Noce
Genere
Drammatico
Durata
162 min.
Nazione
Italia
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
L’arte della gioia racconta la drammatica e avventurosa vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall’infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia.
Note
’ascesa sociale di Modesta, a colpi di seduzioni pericolose, incidenti letali e avvelenamenti a lungo termine, diventa allora davvero una vera e propria vendetta di classe, la contadina di poveri natali che si fa strada senza pietà grazie alla capacità di saper parlare la lingua sia dei braccianti che degli aristocratici (sempre in accordo con il proprio percorso di maturazione linguistica approntato sin dall’episodio pilota), e Tecla Insolia – va ribadito – si conferma come una rivelazione assoluta, ora maliziosa ora risoluta, ora ingenua ora spietata, sia che si accompagni alla Beatrice di Alma Noce che al coriaceo “gabellotto” Carmine (il puntualmente impagabile Guido Caprino).
Non è chiaramente un caso che Modesta trovi il suo alleato in Ippolito (Giovanni Bagnasco), il figlio deforme e disabile di casa Brandiforti, tenuto nascosto alla vista degli estranei e trattato come una sorta di creatura bestiale dalla sua famiglia, e che invece la ragazza saprà “addomesticare”: ancora una volta, gli autori (lo script è ad opera dei veterani Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella, Stefano Sardo) hanno mano felice nel tratteggiare una figura “eccedente” già nella propria fisicità – paradossalmente, stona forse di più il tono macchiettistico riservato invece alle maschere del paese che ruotano intorno alla principessa, il prete, il notaio, il dottore, dove forse la caratterizzazione perde a tratti quell’equilibrio sospeso e quasi magico per assumere una connotazione eccessivamente grottesca.