UN'INDAGINE AVVINCENTE E CREATIVA SU UNA RELAZIONE PROIBITA NATA AD AUSCHWITZ E CONSEGUENZE
SE QUESTO È AMORE
82 min | Drammatico | Austria
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La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Maya Sarfaty
Attori
Genere
Drammatico
Durata
82 min.
Nazione
Austria
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
Marzo 1942: il primo contingente che varca i cancelli del campo di Auschwitz-Birkenau è un gruppo di mille donne provenienti dalla Slovacchia. Le più fortunate tra loro vengono messe a lavorare nel Kanada, il fabbricato destinato allo smistamento dei beni dei prigionieri, a pochi passi dai forni crematori. Nel gruppo spicca Helena Citron: giovane e attraente, aspirante attrice, con la sua voce soave fa innamorare l'ufficiale austriaco delle SS Franz Wunsch. Il loro affetto, nato contro ogni probabilità, protegge Helena e altri dalla morte e dagli orrori del lager. Che si tratti di amore corrisposto o di senso di opportunità, la loro relazione avrà decisive conseguenze all'interno di quel campo di concentramento ma anche strascichi imprevisti nelle loro esistenze di sopravvissuti alla guerra. In particolare quando, grazie anche all'impegno di Simon Wiesenthal, tra gli anni '60 e '70 in Austria verranno individuati e processati settanta ex ufficiali delle SS ancora a piede libero.
Note
e il titolo italiano del documentario di Maya Sarfaty cerca l'assonanza con il testo di Primo Levi, quello originale ricalca le parole della canzone tedesca dei primi anni '30 che accompagna tutto il film: Liebe war es nie (cioè "non è mai stato amore"). È infatti da quella canzone che ha inizio l'incanto dell'ufficiale nazista per la ragazza ebrea.
Mentre è una foto in bianco e nero di lei che, prigioniera, sorride al fotografo nonostante la cattività, a dare il via all'indagine del film e anticiparne la struttura prismatica, l'impianto aperto e ambivalente. Ritagliando l'ovale del suo viso da quella foto, riprodotta in molte copie, e sovrapponendolo a sfondi diversi, Franz continuerà ad alimentare per proprio conto la fascinazione per Helena, anche molto oltre la brusca interruzione nel '45.
Come raramente accade, in Se questo è amore convivono armonicamente una vicenda paradossale, il montaggio efficace di materiali e un'idea originale di messa in scena: Sarfaty, più che affidarsi a repertori già noti, attraverso la tecnica del fotomontaggio multistrato risemantizza le foto d'epoca, per costruire, attraverso una vicenda privata, una prospettiva differente, obliqua, su un dramma storico collettivo. Scontornate e dotate di una nuova profondità, le immagini idealmente si avvicinano allo spettatore, a offrire una narrazione chiaroscurale di un episodio eccezionale della Shoah, in osservazione non giudicante delle dinamiche umane che si innescano in un contesto ferocemente disumano.