La prima data utile per questo evento è Gio 15 Gennaio

LA GRAZIA

LA GRAZIA

130 min | Melodramma | Italia

Vignola Polignano
Sala 2 19:00

Biglietto intero € 7,00, ridotto €5,50

Sala 2 21:15

Biglietto intero € 7,00, ridotto €5,50

Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.

Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.

La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.


Regia

Paolo Sorrentino

Attori

Toni Servillo

Genere

Melodramma

Durata

130 min.

Nazione

Italia

Tipo

Film

Classificazione

Per Tutti

Trama

Mariano De Santis, il Presidente della Repubblica, è a fine mandato; è infatti entrato nel semestre bianco. Vedovo da otto anni della moglie Aurora che gli manca sempre tantissimo, cattolico e autore di un manuale di diritto penale definito come l'Himalaya K3, ha due figli: Dorotea, giurista come lui, è sempre al suo fianco e gli controlla sempre i pasti per un'alimentazione sana; Riccardo, musicista (ma non di musica classica come lui aveva sperato) vive a Montréal. In questi ultimi mesi del suo incarico, scopre anche il suo soprannome, "Cemento armato".

Ma soprattutto si trova davanti a due dilemmi morali. Il primo riguarda la richiesta di grazia per Isa Rocca che ha fatto fuori il marito nel sonno dopo essere stata a lungo maltrattata e per Cristiano Arpa, che ha ucciso la moglie malata di Alzheimer. Il secondo: non sa se firmare o no la legge sul diritto all'eutanasia. Sono dubbi che lo tormentano, assieme a un passato che più volta riaffiora e di cui cerca di scoprire delle verità nascoste.

Note

Que reste-t-il de non amours?" In La grazia, l'undicesimo lungometraggio di Paolo Sorrentino e il settimo assieme a Toni Servillo, non c'è tanto lo slancio alla Truffaut che aveva utilizzato il brano di Charles Trenet in Baci rubati. Ma il titolo di quella canzone sembra quasi uno sfondo ricorrente per un film che potrebbe comporre l'ideale trilogia sul tempo perduto dopo È stata la mano di Dio e Parthenope.

In La grazia ci sono dei legami indissolubili che durano da anni (l'amica Coco Valori), la presenza di fotografie, ricordi del passato, ma soprattutto l'immagine della moglie del Presidente che cammina nei boschi. Forse un flashback, forse una visione, forse un sogno, forse tutte e tre le cose. Nei primi piani su Servillo il passato scorre continuamente sui suoi occhi accanto alle questioni scottanti (grazia, eutanasia) che deve cercare di risolvere prima della fine del suo mandato. Nel suo volto si avverte il senso opprimente dell'attesa simile a quella di Titta Di Girolamo in Le conseguenze dell'amore. In più il suo ruolo istituzionale alternato, anzi sovrapposto con la sua dimensione privata, richiama le figure di Giulio Andreotti in Il divo e Silvio Berlusconi in Loro. Le parole del Papa, di colore, che si muove in scooter in uno dei movimenti riconoscibilissimi del cinema del regista, lo mettono davanti a un bivio: "Il passato è un peso, il futuro un vuoto".


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