Eduard Sporck deve formare un'orchestra composta da israeliani e palestinesi per un concerto di pace
CRESCENDO - #MAKEMUSICNOTWAR
102 min | Biografico, commedia | Germania
Gli orari indicati corrispondono all'inizio di pubblicità e trailer.
Lo spettacolo inizia 5 minuti dopo.
La programmazione potrebbe subire variazioni senza preavviso.
Regia
Dror Zahavi
Attori
Gotz Otto Daniel Donskoy Peter Simonischek Bibiana Beglau Mehdi Meskar Sabrina Amali Hitham Omari Eyan Pinkovitch Maya Gorkin
Genere
Biografico, commedia
Durata
102 min.
Nazione
Germania
Tipo
Film
Classificazione
Per Tutti
Trama
Eduard Sporck, direttore d'orchestra di importanza mondiale riceve ed accetta la proposta di costituire un'orchestra formata da giovani musicisti israeliani e palestinesi con l'obiettivo di realizzare un concerto. L'impresa, già difficile sulla carta, si dimostra ancor più complessa nella realtà perché il confronto è da subito molto duro. In particolare i due più talentuosi musicisti, la palestinese Layla e l'israeliano Ron non si risparmiano attacchi. Sporck decide di trasferire tutto l'ensemble in Alto Adige, un luogo che ha segnato la sua vicenda personale, e lì tentare di proseguire le prove.
Note
Ci sono film che sembrano voler seguire tracciati già esplorati e che quindi corrono il rischio di essere sottovalutati a priori dai loro potenziali spettatori. Quando si affronta il tema delle differenze (etniche, sociali ecc.) in rapporto alla musica vengono subito alla mente film come Les choristes - I ragazzi del coro o La mélodie (solo per citarne due) ed il timore di una riproposizione, seppure con variazioni, incombe. Non è però il caso di Crescendo che prende spunto da un'orchestra, la West-Eastern Divan Orchestra, nata da un'idea di Daniel Barenboim ed Eduard Said. Il riferimento però si ferma qui perché in questo caso si immagina una storia che non ha nulla di documentaristico ma molto di partecipazione sentita a condizioni personali e sociali che solo contando sui giovani possono sperare in un'evoluzione.
Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: questo film non ha nulla di 'buonista' (termine troppo spesso usato comunque a sproposito). Neppure nel finale che è stato interpretato in maniera superficiale da qualche critico tedesco e che ovviamente non va rivelato ma 'osservato' con partecipazione (ma anche con attenzione) dallo spettatore.